Festa di Sant'Antonio di Padova
O dei miracoli Inclito Santo
dell'alma Padova Tutela e Vanto,
Benigno guardami prono ai Tuoi Pie':
o Sant'Antonio, prega per me.
Domenica 17 Giugno nella Chiesa Parrocchiale di Santa Maria in Herulis, un nutrito manipolo di fedeli della nostra Parrocchia si è stretto attorno all’amato Sant’Antonio, per celebrarne con devozione la Festività.
La Statua del Glorioso Taumaturgo – solennemente parata con cotta e stola per ricordare agli astanti la dignità sacerdotale di cui il Santo fu rivestito – dopo la Santa Messa vespertina è portata in Processione lungo la via della Madonna.
Grande la commozione dei fedeli per una manifestazione semplice ma dal grande fascino, che la Fede dei piccoli sa sempre ben comprendere. Lo testimonia bene la nostra gente che, nonostante la secolarizzazione degli ultimi anni abbia tentato di far cadere dai cuori ogni sacro sentimento –prova palese è l’abbandono per alcuni anni di questa Processione –, appare ancora molto attaccata alla Persona, alla predicazione e alle opere del Santo.
A tal proposito è bene spendere due parole sante su un episodio conosciuto della vita di Sant’Antonio, quando alcuni uomini, pur dotati d'intelletto, spregiavano la Sua predicazione e Dio intervenne a mostrarla degna di venerazione, compiendo segni e prodigi per mezzo di animali privi di ragione.
Una volta che alcuni eretici, nei pressi di Padova, disprezzavano e deridevano le sue prediche, il Santo si portò ai bordi del fiume, scorrente a breve distanza, e disse agli eretici in modo che tutta la folla presente sentisse:
«Dal momento che voi dimostrate di essere indegni della parola di Dio, ecco, mi rivolgo ai pesci, per confondere più apertamente la vostra incredulità.».
E con fervore di spirito cominciò a predicare a tutte le creature del mare, enumerando i doni loro elargiti da Dio: come li aveva creati, come aveva loro assegnato la purezza delle acque e quanta libertà aveva loro concessa, e come li nutriva senza che dovessero lavorare.
Ed ecco, a questo parlare pesci piccoli e grandi accorsero che nessuno poteva enumerare, né mai furono visti in così grande ressa, elevando sopra la superficie dell'acqua la parte superiore del loro corpo e guizzando, guardandolo attentamente, con la bocca aperta ascoltavano il sacro sermone. Fintanto che piacque al Santo di parlare loro, lo stettero a sentire attentissimi, come esseri dotati di ragione. Né si allontanarono dal posto, se non dopo aver ricevuto la sua benedizione.
Allora il popolo della città gridò al miracolo: gli eretici si convertirono e la fede cristiana si irrobustì.
Colui che aveva reso attenti gli uccelli alla predicazione del santissimo padre Francesco, riunì i pesci e li rese attenti alla predicazione del figlio di lui, Antonio. (Rigaldina 9,24-28)
Giunti a metà del percorso, il sacro corteo sosta per l’antica Benedizione del Pane, che i fedeli riportano poi nelle case e l’offerta per il quale viene data ai poveri. Quest’ultima tradizione prende origine da un altro episodio della vita del Santo, quando una donna promise che avrebbe dato in beneficenza tanto pane quanto pesava il suo pargoletto morto annegato, se Sant’Antonio lo avesse riportato in vita.
Benedetti i pani, il corteo riparte alla volta del Santuario di Santa Maria. Sotto il cielo cristallino, avanza una cara folla devota ed orante, si narrano i prodigi del Santo, si recita la Tredicina breve, si fanno preghiere, si canta l’inno O dei Miracoli.
Rientrati in Chiesa, i fedeli ascoltano il breve panegirico tenuto dal Parroco e vengono benedetti con le Reliquie del Santo; poi, prima di far ritorno grati e commossi nelle loro case, non possono esimersi dal salutare con un bacio questo Grande Protettore.
Infrenabile gioia ne viene ai fedeli e cattolici, mestizia e avvilimento agli eretici e miscredenti. Dio viene lodato e benedetto, la fede cattolica esaltata e onorata; l'eretica pravità è svergognata e condannata con vituperio sempiterno. L'eretico suddetto, abiurata la sua dottrina in presenza di tutti, prestò da allora leale obbedienza ai precetti della Santa Chiesa. (Benignitas 16,6-17)
Foto dall'album flickr della Parrocchia:
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