Solennità del Corpus Domini 2012
«Sebbene l’Eucaristia ogni giorno venga solennemente celebrata, riteniamo giusto che, almeno una volta l’anno, se ne faccia più onorata e solenne memoria. Le altre cose infatti di cui facciamo memoria, noi le afferriamo con lo spirito e con la mente, ma non otteniamo per questo la loro reale presenza.
Invece, in questa Sacramentale Commemorazione del Cristo, anche se sotto altra forma, Gesù Cristo è Presente con noi nella Propria Sostanza.
Mentre stava infatti per ascendere al cielo disse: “Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo.” (Mt 28,20).».(Bolla "Transiturus de hoc mundo" di Urbano IV, 11 agosto 1264, con la quale il Papa estendeva la Festa del Corpus Domini a tutta la Chiesa latina.)
Come ogni anno, la Processione del Corpus Domini ha visto tutta la popolazione di Ripattoni rivestire le strade d'uno splendido manto di fiori, per l'annuale attesissimo passaggio di Nostro Signore in Persona, realmente presente nel Santissimo Sacramento col Suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità.
L'impegno profuso per la preparazione dell'Infiorata per la Processione sembra essere la traduzione pratica del monito che il Santo Padre lanciava proprio giovedì scorso, durante la Messa del Corpus Domini a Roma:
«Il Sacro ha una funzione educativa, e la sua scomparsa inevitabilmente impoverisce la cultura, in particolare la formazione delle nuove generazioni.E proprio la Processione del Corpus Domini, attestata a Ripattoni almeno dal 1700, rientra tra quelle manifestazioni spirituali che esprimono quasi il carattere d'una popolazione.
Se per esempio in nome di una fede secolarizzata e non più bisognosa di segni sacri, venisse abolita questa processione cittadina del Corpus Domini, il profilo spirituale di Roma risulterebbe "appiattito", e la nostra coscienza personale e comunitaria ne resterebbe indebolita.»
Parafrasando il Romano Pontefice potremmo dire: "senza questa Infiorata del Corpus Domini, verrebbe mancare uno dei pilastri della nostra identità ripattonese".
Un plauso a quanti si sono così prodigati perché la nostra Infiorata fosse davvero degna di Colui che passava, benedicente, fra le nostre case.
Foto dall'album flickr della Parrocchia:
«Gesù Cristo non ha abolito il sacro, ma lo ha portato a compimento, inaugurando un nuovo culto, che è sì pienamente spirituale, ma che tuttavia, finché siamo in cammino nel tempo, si serve ancora di segni e di riti, che verranno meno solo alla fine, nella Gerusalemme celeste, dove non ci sarà più alcun tempio (cfr. Ap 21,22). Grazie a Cristo, la sacralità è più vera, più intensa, e, come avviene per i comandamenti, anche più esigente!»
Benedetto XVI
Omelia nella Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, giovedì 7 giugno 2012
Nessun commento:
Posta un commento